MARIA LORENZA PAOLINI

 



Mi chiamo Maria Lorenza Paolini, ho 29 anni e sono una psicologa, attualmente specializzanda in psicoterapia.

Lavoro a Sassoferrato (An), nello “Studio Polifunzionale A Modo Mio”, di cui sono la titolare e nel quale mi occupo principalmente di bambini, adolescenti e delle loro famiglie, collaborando con altre figure professionali. Dallo scorso anno, inoltre, al fianco di una mia collega, ho creato un centro estivo per bambini ispirato al concetto di apprendimento intergenerazionale, dove piccoli ed anziani interagiscono e si scambiano preziosi insegnamenti.

Collaboro, infine, con un centro di prima accoglienza per migranti occupandomi di supporto psicologico al personale, agli utenti, oltre che di interventi psicoeducativi.

Prima di essere una psicologa, sono però una figlia, una nipote, una sorella, una compagna, un’amica ed è questo ciò che, in assoluto, più mi lega a Corinaldo: i rapporti umani che sono nati, che ho coltivato, coltivo e ai quali il mio paese ha sempre fatto da sfondo in ogni suo angolo, via e colore.



Perché hai deciso di impegnarti in questo progetto ?



La verità è che sono sempre stata lontana dalla politica, quella dei partiti e delle poltrone, al bianco o nero, preferisco di gran lunga il grigio, per cui non ho mai sentito di appartenere e di essere rappresentata da nessuno nello specifico. Credo, però, che dalla politica, così come io la intendo, nessuno possa sottrarsi, perché è in tutti i servizi a cui abbiamo o non abbiamo accesso, nella qualità di vita che un luogo ci offre o meno, per cui la domanda non è tanto “perché?”, ma “perché no?”

A me piacciono le idee, quelle buone, pensate, realizzabili, da qualsiasi parte esse vengano e nel gruppo Corinaldo Guardare Oltre ho trovato persone che condividevano la mia stessa visione. Non tuttologi, ma gente appassionata e competente, ognuno nel suo campo, capace di accogliere ed ascoltare anche chi, come me, è nuovo in questo scenario.



Quale sarà il tuo contributo in caso di elezione a Consigliere Comunale ?



Sicuramente non mi occuperei di bilancio, i numeri non sono mai stati il mio forte. Potrei, invece, contribuire fungendo da supporto alla progettazione e realizzazione di politiche sociali che puntino ad un potenziale aumento della qualità di vita dei corinaldesi, con un occhio attento ai bisogni delle diverse fasce d’età. Mi piacerebbe inoltre mettere a disposizione del mio Comune alcuni progetti che ho realizzato nel piccolo della mia attività professionale privata e che, al momento, hanno preso vita altrove. Spero, in ogni caso, che possa essere un’occasione di scambio reciproco.



Con la tua esperienza di vita o di lavoro,cosa porti di te nel Gruppo Corinaldo Guardare Oltre?



Senza dubbio la mia formazione mi ha fornito conoscenze e competenze utili, ma in realtà la cosa più difficile che il mio lavoro mi insegna, giorno dopo giorno, è l’ASCOLTO. Spesso lo confondiamo con il sentire, ma ascoltare vuol dire provare a mettersi nei panni dell’altro e cercare di capire qual è il bisogno che ti sta portando. Ecco, questa sicuramente è la cosa più preziosa che potrei portare: un orecchio attivo tra la comunità e per la comunità.



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